Pronti a dire addio alla dipendenza dai fili per ricaricare il proprio dispositivo portatile? Ci pensa una donna, la giovanissima astrobiologa Meredith Perry, a sfornare un’idea che potrebbe rivoluzionare il mondo della tecnologia. Nel settore sono nate parecchie soluzioni per ricaricare il proprio smartphone/tablet, ma tutte includono il bisogno di fili e inibiscono in parte l’uso del device. Con uBeam la situazione cambia.
L’invenzione permette di ricaricare via wireless smartphone e altri dispositivi tramite gli ultrasuoni. Perry ha creato un sistema che riesce a convertire l’elettricità in ultrasuoni che andranno a caricare, a distanza, gli smartphone e altri piccolo dispositivi. Il particolare alimentatore ha delle dimensioni molto ridotte, basti pensare che avrà uno spessore di 5mm ed il ricevitore, da applicare al dispositivo da ricaricare, risulterà simile ad un piccolo foglio di carta.
La carta vincente di uBeam è, ovviamente, la possibilità di caricare il dispositivo senza dover per forza restare ancorati in un preciso punto della stanza. L’invenzione è ancora in fase di sviluppo ed i primi prodotti saranno disponibili solo nel corso del 2016. Non manca, però, un prototipo perfettamente funzionante mostrato dall’astrobiologa Meredith Perry.
uBeam non vuole soddisfare solo le esigenze dei singoli utenti, ma anche quelle del pubblico. Sul mercato dovrebbero arrivare due stazioni diverse: una piccola, ideale per la casa, e una grande da inserire in luoghi pubblici, come ad esempio gli stadi. Non dimentichiamoci, però, che gli ultrasuoni non possono attraversare i muri e di conseguenza questo ostacolo rappresenta uno dei più grandi limiti di uBeam.
Mentre la già conosciuta ricarica wireless non significa ricaricare il proprio telefono in mobilità, questo sistema finalmente lo permetterà. In molti, inoltre, si preoccupano di questi ultrasuoni che, pur non essendo udibili da un orecchio umano adulto, potrebbero infastidire alcuni animali.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale.
fonti:
geekissimo
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